QUESTA SPONTANEITA'...

Scritto da Vincenzo Calò. Pubblicato in Opinioni

essere spontanei

Questa spontaneità… 

Ci sono benemeriti estranei che sentenziano forse senz’alcuna qualifica ma di certo senza esclusione di colpi e soprattutto apertamente circa la condizione d’inferiorità in ambito civile e solidale dei loro simili e di coloro che li han procreati, un qualcosa che non sarebbe dovuto passare dall’anticamera del cervello, ma che si compie neanche per un ritorno economico o cogliendo l’occasione buona per diventare famosi… è che proprio bisogna scegliere se vivere o morire, egoisticamente.  Ma chi possiede piccole quote d’impresa necessita di comprendere perfettamente l’aspetto fondante di un patrimonio condivisibile. Su questa nuova congrega internazionale composta da club calcistici blasonati ancora teoricamente, la tanto vituperata Super Leauge, c’investirà uno dei massimi enti creditizi, la JPMorgan, ch’è stata recentissimamente capace di consigliare alle singole nazioni dell’Ue di rivedere le loro leggi basilari… a causa dell’eccessiva attribuzione di possibilità per integrarsi nella vita di tutti i giorni.  E l’individuazione dei malati di covid va ritenuta un principio di garanzia per muoversi nella società.  Il premunirsi per star bene fisicamente è riferito a un caposaldo della legge italiana, dagli effetti fondativi ma che sono stati limitati a quanto pare all’osservazione delle attività interne ai vari presidi sanitari, con la disperazione lacerante mentre all’esterno si va su di giri, in tutta allegria. Cosicché s’è insinuato e insediato il coronavirus, sconquassando presumibilmente, letteralmente, uno schema volto a dei virtuosismi autorevoli e ambigui giacché moderni, di punto in bianco. 
Ne deriva, da una condizione di standby di tal genere, una forma d’accorgimento che raccoglie mestieranti, organizzatori di eventi, dottori, persone fragili e professori, dovendo attivarsi per provare ampiamente a comprendere che si può eccome dare adito a uno e più cambiamenti. Questa spontaneità nel gestirsi verrà considerata in modo rilevante pure nell’ufficializzare la personificazione dei rapporti di lavoro, categoria per categoria, pertanto dovremo chiederci se varrà la pena conclamare l’attività fuori dal comune, esercitata tra le mura domestiche… senza contare la prassi normativa per l’adempimento dei tributi, cioè dovremo rispondere in misura regionale o nazionale per stare in regola col fisco e in vista della pensione, seguendo dinamiche d’impresa chissà poi se capaci d’intercettare dei subordinati sparsi in una dimensione vastissimamente complicata dacché terrena? Sarà ulteriormente intrigante e dura la messa e rimessa in ballo delle forniture statali, delle quali si “beneficiava” in strutture scolastiche e mediche alquanto predominanti, motivando dei talenti altisonanti da calibrare sacrificandoci all’impazzata. Il riscontro post-covid  includerà ovviamente la sofisticatezza dei mezzi di comunicazione, visto che tuttora si sopperisce all’emergenza adottando programmi per cui dobbiamo ringraziare imprese che non temono affatto la concorrenza, quali Microsoft e Zoom; elaborati immaginando vari relazioni tra soggetti virtuali ancor più incomparabili. A dimostrazione di come le diversità possano essere scottanti, svantaggiando i minori e quelli avanti con l’età, che scontano una forma d’emarginazione che non sembra ma costa cara. L’idea di far accedere chiunque a un sistema di tutele a spese di creazioni artificiose somiglianti al genere umano (come aveva pronosticato in passato Bill Gates) pare attualmente una tentazione immaginifica insindacabile giustappunto per formare appetiti sociali convenevoli tra l’oggi e il domani. In più c’è da considerare lo sbaglio che si commette miticizzando esseri umani di ogni estrazione, in particolare i cervelli sopraffini… per tutti coloro che aduliamo arriverà il tempo dell’indebolimento concettuale, peccando in teoria come in pratica, tanto da non meritarsi il like e farci cadere nello sgomento non sapendo infine come reagire da passivi. Nessuno è perfetto, non esisterebbe la dignità altrimenti, tipico insomma dell’umanità: diamocene una ragione per rimanere coesi in fondo, rassegniamoci a patire dei momenti no, e torneremo a splendere in ogni senso. Che dobbiamo ancora tenere testa a certi esponenti politici, come Gasparri, un tizio abitudinariamente di un’educazione che non vi dico, e che Sileri ha ammonito prontamente a livello legale, sentendosi dire ch’è stupido da costui in ambito pubblico. Sta di fatto che, usufruendo di una carica parlamentare non indifferente, il redivivo Gasparri sembra incontrastabile al momento di aprire volgarmente la bocca; tutto gli rimbalza, le eccezioni confermano la regola, e le condanne restano all’ordine del giorno per gli altri, e magari specie per chi lo ha votato. Ad aiutarlo è sopraggiunta con foga da pusillanime un’altra cocca di Renzi, che si chiama Nadia Ginetti, sostenendo in Parlamento l’idea di corazzarlo per le malefatte che combina, da paladino degl’italiani, eh già… giustificandolo come se avesse il potere di esprimere un giudizio nel fior fiore delle competenze. 
Vincenzo Calò
 

Tags: italia, europa, esclusiva, cultura, suonidelsilenzio.it

Stampa