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L'ALLARME DOVREBBE RISUONARE...

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L’allarme dovrebbe risuonare…

Ci sta che dei pareri facciano riflettere o addirittura storcere il naso, l’importante è che grazie a questi traballino le cose che succedono per davvero.  Affinché le questioni di oggi facciano epoca occorre che non passino inosservate, con una sfaccettatura di tipo solidale, che permetta l’integrazione dell’essere sensibile, che soffre dettagliando la sua condizione. Volendo sincerarci sulla varietà delle emarginazioni, che mutano potendo quasi paragonarle a delle tendenze democratiche. Se il dire si legasse al fare persisterebbe eccome il benessere. Immaginare il mondo in movimento appena avvertite delle vibrazioni, e, una volta che un terremoto cessa, lamentarsi privi di alcun timore circa le carenze in termini di prevenzione, beh… trattasi di bavosa consuetudine.In mancanza della buonafede a livello conoscitivo, non la si smette mai di parlare e invalidare così tutte le ragioni di questo mondo. L’allarme dovrebbe risuonare quando si passa inavvertitamente dal ridere al piangere, non soffermandoci sull’ascolto del diverso.Siamo fuori di testa ma in buona compagnia, avendo fiuto per proferire parola come a pestarci a sangue e mantenere viva la cultura, dovendo stabilire chi vince e chi perde, in gironi infernali, senza che si mischino i sapientoni con gli artisti, i giurati con gli avari, gli esperti con i mediocri… del resto e per giunta, vuoi mettere il covid?Nell’allentabile morsa di una dichiarazione subliminale bisognerebbe riflettere circa la scarsa propensione a pensare che la gente riveste in parallelo al fatto che i filosofi invece si prendono troppo sul serio… qualità che si perdono nella notte dei tempi, che servono per venire a capo sia del bene che del male di vivere.Un individuo su cinque pressoché, quindicenne o al massimo sotto i trent’anni, in Italia si prodiga con fannulloneria.Si giunge a elencare attitudini che non ci appartengono per non annoiarci.
Le pretese attuali son divenute ambigue, per comprenderne le dinamiche il più delle volte viene meno l’umiltà; non si spiega altrimenti lo stato d’animo di chi nega la presenza del coronavirus fino a… provare uno dei vaccini per attenuare cotanta emergenza.Chiunque gioca spremendo delle doti senza che si possano riqualificare, chiunque se la gode in posizione passiva.Ogni volta che la curiosità divampa sul genere umano, desiderando inquadrarlo sinceramente, è cosa buona e giusta osservare il comportamento del cittadino nei confronti di un suo simile lungi dall’agevolarlo per interessi del tutto personali. Chi poi si prende il compito di rappresentare i cittadini  in un modo o nell’altro deve evitare di sminuire la situazione nel complesso, alquanto delicata, generando quindi unicamente la volgarità delle polemiche; se non proprio una guerra tra soggetti che non abbassano di certo la cresta, con sommo provincialismo. Le questioni si pongono in essere tramite una forma d’emarginazione scaturita da nervi scoperti, che vengono toccati mai per puro caso. È quasi scientificamente provato che le appartenenze partitiche se non addirittura le ideologie si sono estinte ai posti di comando, a eccezione dei favori massonici, tenuti custoditi a sprezzo della reputazione. Le masse si rassegnano sorbendo la mollezza, neanche la retorica, di monologhi che sanno di convincente schieramento, come a far sognare gli appassionati di politica, come se nel profondo il distinguo tra il rosso e il nero fosse all’ordine del giorno. Sta di fatto che questi scalpita, ma distante dalla matassa diplomatica nostrana, da una struttura che fatica a contenere sceneggiate per la compravendita della dignità, deviando i cittadini per non concepire i problemi reali, come a divertirsi definendo figure benigne e maligne; con l’univoco scopo di suddividere per tifoserie un popolo inanimandolo sempre più.I legami eccessivi aspettano d’essere rotti, richiedendo battaglie civili alla gente in grado di osare ospitando i più derelitti di tutti, a costo di rimanere influenzati aiutandoli.Basta insomma che ci si salvi dagli attacchi di conversione religiosa, che già l’ingenuità si negativizza per esperimenti che richiedono eccome delle risorse umane.  Sapendo bene che quando non è possibile andare oltre ingigantiamo perfino il non contemplabile. Il confine della decenza lo varchiamo rendendo le domande dei maestri come dei presupposti per delle condanne, con le apparenze a far aumentare la tensione. L’eccesso di volume d’affari che grava dovendo far riposare in pace i nostri cari al cimitero, in un luogo oramai alternativo a Mirabilandia, non permette l’accesso a chi è sensibile alla Morte. Il desiderio di cogliere della purezza d’animo spunta indifferente al buonsenso, macchiando l’andazzo civile già di per sé compromesso, a causa di soggetti patinati per la serie “Corona (non Mauro, lo scrittore) non perdona”, che non stanno affatto bene con la testa tanto da non poter scontare una pena detentiva, che dunque respirano aria di libertà essendo capaci di contattare prontamente uno degli amici del figlio di quel comico fondatore del M5S, avvezzi probabilmente alle molestie sessuali di gruppo, per far soldi molto probabilmente con la registrazione della chiacchierata delle chiacchierate, che quantomeno gli autori di “Non è l’Arena” infine non vedono l’ora di trasmettere, come a ritenere il redivivo Fabrizio ineccepibile logicamente.Ma “fortuna” vuole che la Rai ritrasmetta gli episodi del più famoso commissario d’Italia, quello interpretato da Zingaretti (Luca), ch’è l’artefice di racconti raddensanti il mistero, sempre e solo realmente. 
Vincenzo Calò
 

Tags: italia, europa, mondo, unione europea, america

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