Scritto da Antonio Di Lena. Pubblicato in Suoni dal mondo
TAVO “Rivoluzione” (Red&Blue) Siamo soliti associare questa parola al cambiamento. Ai grandi ideali storici. TAVO nel nuovo singolo attribuisce a “Rivoluzione” il significato di imperturbabilità di rigenerazione dopo la sconfitta, dopo il dolore. La capacità di resistere. Di tornare al punto esatto di partenza come esseri immutabili. Inossidabili. Spiega l’artista a proposito del suo nuovo inedito: «Ho visto combattere una delle più grandi battaglie a una persona a me molto cara. Mi sarei aspettato di vederla fragile, di doverle stare accanto per raccogliere i pezzi che avrebbe perso lungo la strada, per sorreggerla. Invece ho capito che lei stessa “era davanti a tutti quanti”. Mi sono sentito piccolo. In questa canzone, ho solo osservato, nella speranza, un giorno di avere parte di quel coraggio.
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Scritto da Antonio Di Lena. Pubblicato in Suoni dal mondo
TUCANO "Stranormale"(Autoproduzione) «La mia paura più grande è ammalarmi di normalità. Adattare i miei sogni, il mio stile di vita, abbandonare le mie idee per scendere a compromessi con il mondo è la cosa che più mi spaventa». È da questa urgenza di Tucano che nasce l’Ep “Stranormale”, breve raccolta di quelle che il rapper romano definisce «cose per me normali ma strane agli occhi degli altri». Il progetto nasce dalla necessità esasperare l’inadeguatezza quotidiana che l’artista si sente di provare da sempre, mostrando i pregi e i difetti di un’esistenza vissuta verso l’esagerazione in fuga dalla calma. Il producer Hey Max, compagno di banco alle elementari dell’artista, ritrovato quasi per caso a un concerto di Primo Brown, ha collaborato al progetto ricordando gusti, passioni e interessi dell’amico di scuola, caratterizzandolo con atmosfere elettroniche ben distinte tra loro che interpretano i diversi sentimenti.
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Scritto da Gabriele Cavallo. Pubblicato in Legame armonico
Oggi mi trovo a chiacchierare con uno dei chitarristi emergenti del panorama Pugliese: vi parlo di Vittorio Martellotta,direttamente dalla città dei trulli, grande amico con cui ho condiviso una non breve esperienza di concerti. Ho sempre ammirato la sua ricerca del Suono, con la S maiuscola, il suo meticoloso e capillare studio sulla precisione.
Vittorio, come nasce l’amore per questo strumento? E in che modo ha cambiato la pianificazione del tuo futuro? Innanzitutto ti ringrazio per i complimenti e per avermi dato la possibilità di parlare del mio progetto. Diciamo che la musica è sempre stata presente nella mia famiglia, mio padre e il mio bisnonno fisarmonicisti, il mio nonno materno chitarrista e bassista, mia madre ascoltatrice seriale di musica anni ‘80, gli stimoli di certo non sono mancati. Tuttavia, in un primo momento da bambino non ero per nulla attratto dalla musica, men che meno dagli strumenti musicali (nonostante casa mia ne fosse piena).Ciononostante, verso i 10/11 anni, scattò qualcosa in me che mi portò verso la chitarra, e come accade molte volte in questi casi, iniziai a “giocare” con una chitarra inutilizzata che avevo in casa e con cui successivamente iniziai a prendere le mie prime lezioni. In tutto questo posso dire che la musica non ha cambiato la mia pianificazione del futuro. Ora che ci penso, ho sempre avuto chiaro il percorso che intendevo fare: studiare al conservatorio, migliorarmi e lavorare con la musica.
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Scritto da Gabriele Cavallo. Pubblicato in Legame armonico
Sono ormai settimane che, per ottemperare alle drastiche misure prese dal nostro governo, siamo costretti a una vita sedentaria e domestica nelle nostre abitazioni. Una routine ben diversa dal pre-virus, soprattutto per chi, frequentando le università, era costretto ad allontanarsi da casa per giornate intere. È una grande situazione di stallo per la musica viva, condivisa, attraverso l’intesa che solo una presenza fisica può dare. Anche le nostre amate band sono a casa, costrette ad attendere la riapertura dei locali. La mia riflessione però verte su un importante fattore, protagonista di questa quarantena: il tempo.
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Scritto da Redazione Web. Pubblicato in Caffé letterario
Viviana Guarini - “Siamo stati anche felici” (Les Flâneurs Edizioni)
Genere: Narrativa contemporanea/ Pagine: 100. “Siamo stati anche felici” di Viviana Guarini è la storia della ricerca della felicità: «Attraversa il buio, attraversalo per intero. Fidati delle intuizioni. Datti tempo. Ascoltati. Abbi paura, ma mai troppa. Concediti il lusso di vivere. Concediti il lusso di amare. Sprofonda nel buio ma non dimenticare di risalire. Attaccati a un pensiero felice e fanne la tua àncora di bellezza». L’opera è caratterizzata da un intenso dialogo tra la mente e l’anima, tra l’emotività e la spiritualità. È un inno alla gioia di vivere, alla bellezza della fragilità, alla potenza dell’amore; è un messaggio importante inviato a tutti coloro che vogliono lasciare questo mondo migliore di come l’hanno trovato - «Io combatterò per te. Per me. Per noi. Per quel sogno ancora intatto che ho, che è la vita e l’amore che ho per essa. Io combatterò perché nessuno possa più piangere le lacrime amare che ho versato io. Io combatterò perché sia ancora possibile un mondo meraviglioso e stupendo, all’altezza dei sogni. Di tutti».
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